VERSO L’11 GENNAIO

Il Cpr di Gradisca ha aperto il 16 dicembre, dopo un anno e mezzo dai primi annunci. Subito, ci hanno portato alcune persone già rinchiuse nei Cpr di Torino e di Bari-Palese, dove da mesi chi sta dentro sta resistendo con forza alla propria reclusione e alle deportazioni.

Il 17 dicembre, l’assemblea No Cpr è stata in presidio lì sotto, per provare a comunicare con chi stava venendo internato. Lo stesso giorno, la giunta comunale di Gradisca ha votato a favore dell’istituzione di un garante comunale per i dititti delle persone private della libertà.

Mercoledì 18 dicembre Atif, che viveva nel Cara di Gradisca, proprio a fianco del Cpr, è morto annegato nell’Isonzo. Prima di lui, nell’Isonzo erano morti Taimur nel 2015, Zarzai nel 2016 e Sajid, qualche mese fa.

Domenica 28 dicembre, la sindaca Linda Tomasinsig (Pd) ha scritto su facebook: “Tutti sanno quale sia la mia posizione sul CPR: lo vorrei chiuso e basta. […] Ma i mezzi con i quali manifestare questo forte, assoluto dissenso non possono contemplare il danneggiamento e la violenza. Perciò condanno in modo altrettanto forte il gesto di chi, presumo la notte tra giovedì e venerdì, ha lordato con lo spray i muri di un palazzo storico e di una attività commerciale a Gradisca.” Il Partito democratico è da sempre favorevole ai Cpt e Cie, e i Cpr sono infatti un prodotto della legge Minniti-Orlando.

Domenica 30 dicembre, alcune delle persone recluse a Gradisca hanno ingoiato lamette, palline da ping pong e sapone per riuscire a essere portate in ospedale, fuori dal Cpr. Questi atti di autolesionismo sono forme di resistenza che le persone recluse hanno sempre praticato.

La notte di Capodanno, un ventinovenne algerino è morto sul Carso triestino davanti alla moglie e a un amico, al termine del suo viaggio lungo la rotta balcanica. Chi, come loro, arriva in Italia attraverso quella o altre rotte rischia poi, se non può regolarizzare la sua condizione, di finire in un Cpr.

Due sezioni del Cpr di Gradisca sono al momento piene. La terza non è agibile per un problema al riscaldamento. A pieno regime, il Cpr di Gradisca conta 150 posti.

In Italia, stanno aprendo nuovi Cpr. Dopo quello di Gradisca, è stata annunciata l’apertura di quello di Macomer in Sardegna e di quello di Milano. Sabato 11, ci saranno tre presidi contemporanei davanti a tre Cpr italiani:

–> A Gradisca:

https://www.facebook.com/events/3402904889751245/

–> A Torino:

https://www.facebook.com/events/457425381600044/

–> A Ponte Galeria (Roma):

https://roundrobin.info/wp-conte…/uploads/…/01/11gennaio.png

Ci vediamo lì.