IN PIAZZA LIBERTÀ IL 24 OTTOBRE 2020 C’ERAVAMO TUTTI/E

Nelle scorse settimane è stata recapitata ad alcune persone la notifica della conclusione delle indagini preliminari per i fatti di Piazza Libertà del 24 ottobre 2020, con vari capi d’accusa, e proprio in questi giorni sta venendo notificata la fissazione della prima udienza per il 13 giugno 2022.

Piazza Libertà da due anni vede l’attività quotidiana di accoglienza e solidarietà dell’associazione Linea d’Ombra nei confronti delle persone migranti provenienti dall’inferno della rotta balcanica. Per questa ragione era stata scelta da gruppi neofascisti e neonazisti per una provocatoria manifestazione contro l’immigrazione.

La manifestazione, nonostante le numerose prese di posizione dei giorni precedenti, che la ritenevano inopportuna, ancor più in quel luogo, come riconosciuto a posteriori anche nel fascicolo dal Pubblico Ministero, veniva in ogni caso autorizzata dalla questura.
Il 24 ottobre, a partire dalle ore 17, si era quindi spontaneamente radunata una grande folla di persone solidali attorno al presidio quotidiano di Linea d’Ombra. Verso le 18, la polizia ordinava lo sgombero della piazza, che poco dopo avrebbe eseguito con violenza. Al termine dello sgombero tra i solidali si contavano alcuni feriti, diversi dei quali hanno dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.

Dopo aver sgomberato quindi la piazza dai resistenti, spingendoli nella strada (tra l’altro, nemmeno chiusa al traffico), nella piazza vuota confluiva il manipolo di fascisti, scortati dalla polizia, liberi adesso di affermare le loro parole di odio, antisemitismo, xenofobia.

A seguito di questi fatti la procura, in questa fase preliminare, ha operato una scrematura, a partire da un fascicolo iniziale di 58 indagati, fino ad individuare otto imputati che ora rischiano di pagare per tutte e tutti la scelta, collettiva, di difendere Piazza della Libertà e tutto quello che in questi anni ha significato e continua a significare – anche grazie a quella giornata di lotta antifascista e antirazzista. Da quella giornata è rifiorita la solidarietà verso chi quella piazza la vive e la attraversa ogni giorno, da là sono nati percorsi nuovi di solidarietà e mutualismo, come TRAMA.

Piazza Libertà è diventata un simbolo e una pratica di resistenza alla politica violenta e antimigratoria dell’Unione Europea, che continua a mietere vittime, e ad aggravarsi ulteriormente, come vediamo in questi giorni con la situazione dei confini tra Polonia e Bielorussia, nel Mediterraneo, nel canale della Manica.
Esprimere solidarietà e dare supporto concreto alle persone che migrano significa denunciare e opporsi alle politiche occidentali predatorie e di devastazione in vaste regioni del mondo, ma non solo, significa anche affermare la necessità di opporsi all’autoritarismo degli Stati, oggi sempre più aggravato in nome di un emergenzialismo costante.

Esprimiamo quindi la nostra solidarietà e sostegno alle persone indagate rigettando ogni tentativo di divisione tra manifestanti “buoni” e manifestanti “cattivi”. In quella piazza c’eravamo tutti, e tutte insieme abbiamo resistito allo sgombero e alla violenza della polizia. Per questo annunciamo che intraprenderemo iniziative di solidarietà nei confronti degli otto denunciati.

Linea d’Ombra, Strada Si.Cura, Collettivo Tilt, Assemblea no cpr no frontiere – FVG, Casa delle Culture, COBAS Trieste Gorizia, GAS Pacha, Gruppo Anarchico Germinal, Mediterranea Trieste, Sinistra Anticapitalista Trieste Link Trieste, Monfalcone Meticcia, Partito della Rifondazione Comunista Trieste, Ronchi dei Partigiani, Sinistra Anticapitalista Trieste, Sinistra Italiana Trieste, Strada Si.Cura, Unione degli Studenti Trieste, Zeno

 

Leggi il comunicato anche Sulla Breccia o Sulla pagina web di Linea d’Ombra