Oggi, 24 aprile, da dentro il CPR di Gradisca ci fanno sapere che ci sono almeno cinque persone positive al Coronavirus. Queste persone sono rinchiuse nelle celle comuni, con altri detenuti. Alcune di queste persone sono state deportate dalla Lombardia, in piena emergenza Coronavirus. La Regione Friuli-Venezia Giulia dichiara che ci sono tre persone positive in isolamento: questo è falso. Abbiamo ricevuto fotografie che testimoniano chiaramente che le persone infette sono a contatto con gli altri reclusi: la fotografia allegata è l’esito del tampone di un ragazzo che vive in una cella con un compagno negativo. Le persone positive hanno portato i materassi fuori dalle celle, per dormire nelle gabbie all’aperto e non infettare i propri compagni.
Chiediamo che tutte le persone vengano liberate dal CPR, che rischia di diventare una trappola per esseri umani.
Seguiranno aggiornamenti.
h. 22.20: stasera c’è stata una protesta: i reclusi hanno bruciato alcuni materassi per mostrare la loro rabbia e la loro paura. Stare chiusi in un CPR – positivi e negativi al virus – è un pericolo mortale. Chiedono di essere liberati, o quantomeno di non essere costretti a stare nelle stanze a rischio contagio. Ma, ci dicono da dentro, non ci sono abbastanza celle perché ognuno possa stare isolato. Del resto, ci dice chi è rinchiuso da prima dell’emergenza, non siamo noi a esserci contagiati a vicenda ma ci hanno contagiato quelli che entrano ed escono, cioè le guardie e gli operatori della cooperativa Edeco.
h. 23.00: secondo i reclusi, ci sono 8 casi di positivi nella zona rossa e almeno 4 casi nella zona blu, che – stando alle fonti ufficiali – sarebbe quella adibita all’isolamento delle persone affette da Covid-19. Come sappiamo, però, persone positive al virus si trovano anche nelle celle con persone negative.