Il 18 ottobre 1938, il governo fascista promulgava le leggi razziste. Nel 2018, i governi democratici ne hanno ereditato il mandato, segregando in centri di detenzione le persone senza documenti.
A Gradisca, vogliono iniziare i lavori per la trasformazione del CARA (ex-CIE) in CPR, Centro Permanente per il Rimpatrio.
I CPR – come già CIE e CPT – sono dei lager. Le persone vengono imprigionate per il solo fatto di non possedere un permesso di soggiorno. Le condizioni di vita dentro i CPR sono pessime. Il loro mantenimento (costosissimo!) arricchisce cooperative e imprese speculatrici.
Formalmente, le persone vengono rinchiuse per essere rimpatriate. In realtà, la finalità dei CPR è rafforzare il mantenimento di tutta la comunità di non cittadine/i in una condizione di inferiorità legale, terrore, ricattabilità e sfruttabilità.
Secondo il decreto Minniti-Orlando, ci deve essere un CPR in ogni regione, ma in FVG, il presidente Fedriga vuole aprire un CPR in ogni provincia.
A Gradisca, il contratto con la cooperativa Minerva – nota per maltrattare le persone nel CARA – scade a fine 2018. In queste settimane sono iniziati trasferimenti di persone dal CARA di Gradisca e stanno per cominciare i lavori per dibirlo a CPR. Il cantiere – che vale quasi 3 milioni di euro – è stato affidato al genio militare, saltando la gara d’appalto, come se si trattasse di un’emergenza.
Ci opponiamo e ci opporremo totalmente alla creazione e all’apertura di un CPR e sappiamo che unendoci, organizzandoci e coordinandoci tra tutte/i le antirazziste/i e le/i solidali della regione possiamo bloccarne l’apertura.
Assemblea NO CPR – no frontiere
Qui il link per scaricare la versione stampabile: CPR leggi razziste