Oggi alle 11:30 di mattina con il volo di linea della TunisAir che da Milano Malpensa va a Tunisi viene deportato N., trasportato da Gradisca in un’auto con due guardie armate appresso. Entrato incensurato nel CPR a giugno, ne esce ora, dopo 3 mesi di carcere e un patteggiamento insensato, che qualche avvocato, mosso da non si sa che logica, e una buona dose di pressione, gli hanno fatto firmare poco più di una settimana fa. La sua storia l’abbiamo raccontata qui. A seguito del patteggiamento è partito immediatamente l’iter per la deportazione. È stato uno dei tre capri espiatori cui hanno attribuito le rivolte collettive che quotidianamente avvenivano quest’estate nel CPR. Nel periodo in cui è rimasto nel CPR dopo essere stato in carcere, grazie a un fantasioso “obbligo di dimora”, è stato tenuto isolato, in una cella distrutta, al gelo. In queste condizioni, che ci sembrano ai limiti della legalità, sembra gli sia stato “suggerito” di concordare di voler essere deporto in modo non forzato. A N. va tutta la nostra solidarietà e i migliori auguri per il futuro, consci che dopo tanto odio e schifo almeno oggi potrà vedere dei volti amati. “Sono bloccato, non ci credevo che sarei stato deportato dopo poco.[..], la vita è una ruota, [..], ho preso lezioni importanti da questa storia”, ci riesce a dire.
In Italia, l’unica ragione per cui in 22 anni sono stati chiusi dei CPR è che i detenuti li hanno distrutti, spesso con il fuoco, e rischiando la vita per questo. Sapendo che le voci dei detenuti stentano a uscire, amplifichiamo noi le loro grida: FUOCO AI CPR! LIBERTÀ PER TUTTI I DETENUTI!